Grazie al servizio di invoice trading è possibile oggi concludere la prima cessione pro soluto di un credito commerciale entro sette giorni dalla prima registrazione, rispetto alle diverse settimane richieste da istruttorie bancarie e dai servizi di factoring tradizionale.
Alberto Cerini, partner di Studio Temporary Manager Spa, commenta sul nostro blog i risultati dell’analisi sui bilanci di oltre 70 mila aziende italiane e le misure da prendere nell’immediato contro il peggioramento del rating, con un’attenzione particolare ai nuovi strumenti di finanza alternativa.
Sono numerose le imprese che, pur vedendo calare il proprio fatturato, non hanno richiesto sostegno pubblico per la liquidità e il credito: tra queste ci sono anche i clienti delle piattaforme di invoice trading.
Mentre raddoppia la percentuale di PMI che accetta pagamenti delle fatture oltre i 90 giorni, cresce in maniera significativa la percentuale di quelle che ricorrono alla vendita a credito verso il mercato domestico.
L’invoice trading sempre più protagonista del settore della finanza alternativa in Italia, secondo i dati raccolti dal terzo quaderno di ricerca sul settore a cura del Politecnico di Milano.
Grazie all’invoice trading, le PMI che si avviano alla chiusura del bilancio d’esercizio possono cedere i crediti commerciali senza aumentare il debito finanziario, nell’ottica di migliorare il rating dell’azienda.
L’introduzione di regole più restrittive per le banche sui crediti deteriorati rischia di avere un effetto negativo sull’erogazione del credito verso le PMI: ecco perché è importante conoscere fin da subito le possibili alternative al canale bancario.
È questo uno dei trend emergenti del settore fintech secondo l’ultimo studio di Cb Insight: la collaborazione tra startup e aziende non finanziarie.
In attesa della rilancio dei PIR tradizionali e dell’avvio dei PIR alternativi, l’invoice trading consente già oggi alle PMI quotate e non quotate di ricevere liquidità immediata da investitori istituzionali qualificati.
Emissioni record di obbligazioni da parte delle imprese americane ed europee: per le PMI, tuttavia, la raccolta di liquidità prudenziale in un contesto economico incerto passa necessariamente attraverso altri strumenti, non solo bancari.