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Cessione del credito

Factoring e invoice trading: in che modo possono essere alleati delle PMI


Come corre il factoring italiano: secondo i dati di Assifact il comparto ha fatto registrare un aumento in doppia cifra nel 2022 (+14,61%), con un'incidenza del 15,5% sul PIL.

Luglio 19, 2023

Non le banche, né altri intermediari finanziari tradizionali sono stati in grado di soddisfare fin qui il fabbisogno di liquidità delle imprese, soprattutto in un contesto generale segnato da una contrazione dei prestiti alle aziende piccole e medie dell’ordine del 2,3% anno su anno, come rilevato dai dati elaborati dall’investment bank Jefferies e ripresi in un nostro precedente articolo.

Il ruolo del factoring nel sostegno alle aziende vincolate da maggiori vincoli finanziari

È il factoring, nello specifico quello che prevede la cessione pro-soluto dei crediti commerciali, uno dei migliori alleati delle aziende che necessitano di liquidità immediata e che non possono o non vogliono ricorrere all’indebitamento bancario, preferendo finanziarsi per linee interne.

Ma perché il factoring è così richiesto? Negli ultimi tempi è apparso sempre più evidente il ruolo di educazione finanziaria svolto da associazioni come Assifact, il sostegno fornito dai media specializzati e della stessa Banca d’Italia, che come riportato da Italia Oggi ne ha elogiato i benefici soprattutto per quelle piccole e medie imprese caratterizzate più di altre da maggiori vincoli finanziari.

Il riconoscimento, nello specifico, è arrivato per voce della vice direttrice generale della Banca d'Italia, Alessandra Perazzelli, in occasione della assemblea di Assifact durante la quale la massima dirigente ha sottolineato il sostegno portato dai factor al sistema imprenditoriale italiano, altrimenti preso nella doppia morsa dell’innalzamento dei tassi di interesse e dell’irrigidimento delle regole di sistema.

In un contesto in cui la maggior parte delle operazioni di factoring avviene tramite operazioni pro-soluto, che quindi liberano del tutto l’azienda cedente i crediti commerciali da ogni possibile rischio legato alla riscossione di questi ultimi, è evidente come il factoring possa essere oggi affiancato da strumenti in parte simili e in parte diversi come l’invoice trading, fornito da piattaforme specializzate quali CashMe.

Più flessibile, più veloce: il ruolo dell’invoice trading quale strumento complementare al factoring

Rispetto al factoring, l’invoice trading offre infatti una maggiore flessibilità nella scelta delle fatture da cedere e tempi di attivazione delle pratiche solitamente più immediati, in virtù dell’uso di tecnologie digitali che rendono più semplice il processo di registrazione delle imprese e la cessione delle prime fatture.

In questo senso, è possibile affermare che se il factoring rappresenta oggi uno strumento ideale per sostenere le imprese in temporanea difficoltà finanziaria, svolgendo un ruolo di supplenza e di complementarietà rispetto alle banche, l’invoice trading rappresenta uno strumento complementare per quelle imprese che vogliono svincolarsi da un rapporto troppo stretto e ingessato con un singolo fornitore di servizi di factoring, decidendo in autonomia tempi, modalità e tipologia delle fatture da cedere.

Le soluzioni, ovviamente, non si fermano a questa pur efficace triangolazione. Resta, tuttavia, ancora molto lavoro da fare per rendere consapevoli gli imprenditori di come la gestione della liquidità e dell’accesso a quest’ultima possa essere gestito in maniera differente rispetto al passato, utilizzando una molteplicità di servizi che – se hanno il “difetto” di non poter sostituirsi in toto al canale bancario – hanno comunque il vantaggio di fornire maggiore respiro ad aziende già indebitate, e una maggiore forza negoziale ad aziende dai fondamentali solidi e che attraversano una temporanea fase di criticità.

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