Chi siamo
Come funziona
Digital reverse
Vantaggi
Blog
030 8085393
Contattaci
Login
Registrati

Cessione del credito

PMI e credit crunch: l’obiettivo è diversificare


A fronte della persistente contrazione dei prestiti bancari, l'obiettivo principale per le piccole e medie imprese deve essere quello di diversificare le proprie fonti di accesso ai finanziamenti tramite servizi di finanza alternativa come l'invoice trading.

Marzo 18, 2024

Regole più stringenti per i capitali delle banche, riduzione degli sportelli sul territorio, calo dei prestiti che non accenna a diminuire (-3,7% quelli alle società non finanziarie a dicembre 2023 secondo i dati di Bankitalia), con i tassi di interesse che risultano addirittura quadruplicati in due anni.

Secondo il Centro Studi di Unimpresa, infatti, la fiammata dei tassi ha portato a una crescita dei costi del credito erogato alle imprese dall'1,28% di gennaio 2022 al 5,48% del gennaio 2024, con un crollo di quasi 45 miliardi di euro di stock dei finanziamenti delle banche alle aziende. Manca, quindi, la liquidità necessaria tanto per gli investimenti quanto per la gestione dell'ordinaria amministrazione.

Non è un caso che, in questo scenario, la Commissione Europea abbia di recente dato il via libera all'Italia per un regime di aiuti di Stato dell'ordine di 750 milioni di euro volti a garantire l'accesso al credito delle PMi e delle società a media capitalizzazione. Aiuti che, nel dettaglio, dovrebbero assumere la forma di vere e proprie garanzie statali per quelle aziende colpite in particolar modo dalla crisi energetica, ma che non saranno sufficienti da soli a invertire una chiara tendenza che vede le piccole e medie imprese sempre più marginalizzate nella geografia del credito nazionale.

Lo scenario generale ci parla infatti di un "credit crunch" ormai culturale, ancor prima che di ordine finanziario, dove le banche, costrette da requisiti sempre più stringenti di capitale, non possono più essere l'unico partner finanziario di una PMI. Quest'ultima deve essere in condizioni di poter diversificare le proprie fonti di finanziamento tanto per poter accedere a condizioni migliori quanto per non dipendere da uno scenario complesso e difficilmente prevedibile nelle sue infinite variabili, come può essere il persistere dell'inflazione e le sue conseguenze sull'atteso taglio dei tassi.

In questo contesto, le opportunità non mancano per ricorrere a canali di finanza alternativa capaci di rispondere in maniera strutturata e diversificata alle esigenze delle piccole e medie imprese: sia attraverso la raccolta di finanziamenti a breve e medio termine tramite il p2p lending o il crowdfunding, sia attraverso l'accesso alla liquidità tramite la cessione dei crediti commerciali con piattaforme di invoice trading quali CashMe, senza richiesta di ulteriori garanzie né segnalazioni in centrale rischi, potendo contare sulla velocità offerta dalle moderne tecnologie digitali.

L'utilizzo di canali di finanza alternativa deve intendersi, in questo senso, non come uno strumento capace di sostituirsi in toto al canale bancario - non lo consentono i volumi, né la disponibilità finanziaria della maggior parte degli intermediari - ma piuttosto come uno strumento complementare alle banche, per sedersi al tavolo negoziale con queste ultime da una posizione di maggiore forza. Nel caso dell'invoice trading, infatti, la cessione dei crediti pro-soluto non comporta ulteriore passivo nel bilancio e consente in prospettiva di migliorare il proprio rating bancario, favorendo quindi quell'accesso al credito che la dipendenza troppo stretta da un unico istituto paradossalmente oggi rende così complicato ottenere.