Rispetto al factoring, l’invoice trading consente alle imprese una maggiore flessibilità nella cessione dei crediti e non prevede nessuna segnalazione in centrale rischi.
Si avvicina l’introduzione dell’obbligo di fattura elettronica tra privati: diamo uno sguardo alle ultime novità normative e ai dati sulla diffusione tra le imprese.
Il factoring nelle sue diverse forme è un’opzione sempre più popolare tra le PMI alle prese con la stretta creditizia delle banche.
Il credit crunch, ovvero la contrazione delle erogazioni di prestiti da parte delle banche, verso le piccole e medie imprese rallenta la ripresa economica italiana.
Le imprese italiane si orientano sempre di più verso la dematerializzazione e la standardizzazione dei processi, conseguenze di un’efficace integrazione delle tecnologie digitali.
L’uso delle fatture elettroniche da parte delle aziende è incentivato dallo Stato con strumenti digitali e agevolazioni. Ma l’e-invoicing offre anche concreti vantaggi nel B2B: risparmio e accesso facilitato a forme di finanziamento alternativo come l’invoice trading.
La cessione dei crediti tramite factoring consente alle PMI di accedere a liquidità immediata senza passare dalle banche: anche in Italia il settore cresce con diverse formule, tra cui l’invoice trading.
L’invoice trading consente alle imprese di monetizzare le proprie fatture cedendole a investitori privati, migliorando la solidità finanziaria della propria azienda e superando la stretta bancaria sul credito.
L’anticipo delle fatture e il factoring sono strumenti sempre più utilizzati dalle imprese come alternativa ai finanziamenti tradizionali. Approfondiamo come funzionano questi strumenti.