Cessione del credito
Dalle banche al factoring, quando gli ESG fanno la differenza
Uno sguardo alle principali opportunità innescate dall’adozione dei criteri ESG dal punto di vista delle possibilità di accesso al credito e ai servizi di factoring e reverse factoring per le aziende capofiliera.
Da "nice to have" a "must have": la valutazione secondo criteri ESG non è più - e non è mai stata - una moda del momento, bensì uno strumento essenziale per misurare la sostenibilità dell'impresa nel lungo periodo. Inoltre, essa diventa sempre più importante per aumentare le sue possibilità di accesso a finanziamenti migliori, di maggior qualità e sufficienti al suo fabbisogno sia da parte delle banche sia da parte delle società specializzate nella cessione di crediti commerciali, come factor e aziende fintech
Le nuove linee guida dell’EBA sulla valutazione dei prestiti alle e il ruolo dei criteri ESG
Lo spunto per questa riflessione viene da un articolo pubblicato sull'ultimo numero di Fact&News, la rivista dell’associazione AssiFact, a cura dell'avvocato Simona Cardillo dello studio Lexant Legally Yours. Nel suo articolo, l’avvocato Cardillo sottolinea come la sostenibilità ambientale, la responsabilità sociale e l’eticità nel business siano entrati ormai a pieno titolo tra i “principali criteri” di valutazione di ogni tipo di azienda dal punto di vista della qualità creditizia, secondo le “Guidelines on Loan and Monitoring” dell’European Banking Authority pubblicate nel corso degli ultimi mesi.
L’impegno crescente del comparto factoring nel valorizzare le aziende virtuose
I criteri ESG non sono, quindi, importanti solo da un punto di vista reputazionale e di comunicazione, ma sono anche in grado fornire informazioni preziose agli istituti di credito per valutare le opportunità di crescita dell’azienda nel lungo periodo, il suo rapporto con clienti e fornitori, e prevenire la generazione di crediti deteriorati. In questo contesto, l’autrice ricorda come anche il settore del factoring sia invitato a dotarsi di un ESG risk assessment e un modello di rating ESG per misurare le singole fatture cedute dai clienti, e di come esso possa elaborare prodotti ad hoc rivolti proprio alle aziende più virtuose.
La sostenibilità nel reverse factoring la filiera di fornitori e le ricadute positive sull’azienda stessa
La sostenibilità, infine, riguarda anche il processo inverso, o “reverse factoring”. Un’azienda che offre ai propri fornitori la possibilità di cedere in anticipo le fatture a factor specializzati o investitori istituzionali, come avviene nel caso della nostra soluzione CashMe Digital Reverse, è infatti un’azienda che rende sostenibile la propria filiera e di conseguenza se stessa, aumentando a propria volta le possibilità di ricevere più credito, e di migliore qualità, da parte degli istituti bancari: ideale conclusione di un circolo virtuoso che tuttavia rimane, per molte imprese, ancora tutto da progettare e costruire.