Chi siamo
Come funziona
Digital reverse
Vantaggi
Blog
030 8085393
Contattaci
Login
Registrati

News

Factoring e PMI: uno strumento per molteplici bisogni


Secondo quanto emerge da un sondaggio KPMG per conto di Assifact il factoring riscuote apprezzamenti crescenti in virtù della sua capacità di rispondere a esigenze diverse di finanziamento delle imprese che variano, tuttavia, in funzione delle dimensioni delle aziende stesse.

Aprile 26, 2023

Il factoring gode di ottima salute, e i motivi sono da ricercarsi nella capacità di questo strumento di rispondere a una molteplicità di bisogni di finanziamento delle aziende pur a fronte di una certa rigidità dei processi. È quello che emerge dal sondaggio KPMG per conto dell'associazione Assifact secondo il quale più dell'80% delle aziende intervistate esprime un giudizio variabile dal "buono" all'"ottimo" su questa forma di finanziamento complementare all'anticipo fatture bancario.

Nel dettaglio, a far pendere l'ago della bilancia dei giudizi in favore del factoring sono diverse qualità dello strumento che non sempre sono conosciute dai non addetti ai lavori. Per la maggioranza delle imprese intervistate, il 28,6%, il factoring è una forma di finanziamento complementare al credito bancario mentre per una percentuale analoga di intervistati (24,8%) esso è un modo per ottimizzare il capitale circolante attraverso l'eliminazione dei crediti dal bilancio. Al terzo posto si collocano coloro che lo ritengono una garanzia del buon fine dei crediti commerciali (18,1%).

Minoritari, ma non per questo meno importanti, le opinioni di chi ritiene che il factoring sia uno strumento utile a gestire i crediti commerciali in maniera professionale (13,9%) e chi invece ne fa uso in maniera completamente alternativa, per non dire opposta, al credito bancario (11,3%). Scarsa, per non dire assente, la percentuale di coloro che ricorrono al factoring quale forma di recupero di crediti insoluti o problematici (2,5%) e di chi invece non ha ancora sufficiente esperienza o consapevolezza per esprimere opinioni informate sull'argomento (0,8%).

Da notare, inoltre, come la qualità del giudizio cambi in funzione della dimensione delle imprese: se per quelle di dimensioni maggiori è l'ottimizzazione del bilancio l'aspetto più importante, per quelle più piccole è la protezione delle perdite sui crediti e la gestione del rischio l'aspetto di maggior attrattiva. Scontata la preferenza delle aziende nei confronti dello strumento: su una scala di 1 a 4, in prima posizione si colloca proprio il factoring con 3,5, rispetto all'anticipo fatture (3,2) e all'1,9 dell'invoice trading online, meno diffuso dei primi due ma in grande crescita come dimostrano i dati recenti del Politecnico di Milano.

Resta agli atti, in questo senso, una straordinaria performance fatta registrare nel corso degli ultimi anni: la crescita, stabilmente a doppia cifra eccetto per le fasi intermedie della pandemia, ha portato il factoring a un turnover complessivo di oltre 287 miliardi di euro nel solo 2022, con un aumento del 14,61% rispetto all’anno precedente su un totale di 32 mila imprese cedenti, segno della maturità di un settore che tuttavia presenta alcuni aspetti e caratteristiche da tenere in attenta considerazione.

La rigidità, dicevamo: rispetto al factoring, l’invoice trading online offre alle aziende una maggiore flessibilità rispetto nella scelta di quali crediti commerciali cedere per ottenere liquidità immediata dagli investitori istituzionali. Un elemento, quest’ultimo, che ne fa oggi uno dei settori a maggior crescita della del fintech italiano, e che consente di collocarlo in forma stabile quale una delle forme di finanziamento complementare rispetto al credito bancario e al factoring stesso, con un aumento del 90% anno su un anno del transato che conferma il crescente interesse da parte delle aziende rispetto alle soluzioni più conosciute.