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Cessione del credito

Si irrigidisce (ancora) l’offerta di credito: le aziende cercano liquidità altrove


In calo per il quinto trimestre consecutivo la domanda di credito e ancora rigide le condizioni di accesso ai prestiti, ma le imprese paiono essere sempre più orientate verso strumenti di autofinanziamento e finanziamento alternativi rispetto al credito bancario.

Aprile 16, 2024

Bankitalia conferma: prosegue il calo della domande di credito da parte delle aziende italiane, in atto da più di 15 mesi consecutivi, a fronte di un maggiore ricorso all'autofinanziamento da parte delle aziende e di un irrigidimento delle concessioni di accesso ai tradizionali canali di finanziamento.

Secondo gli ultimi dati sull'andamento del credito ad imprese e famiglie, infatti, nel corso del primo trimestre del 2024 i termini e le condizioni generali sui finanziamenti alle imprese si sono lievemente irrigiditi, soprattutto per quanto riguarda la crescita dei tassi di interesse praticati sui prestiti per quanto riguarda i clienti percepiti dagli intermediari come più rischiosi.

Perdura, quindi, la stretta sul credito segnalata da tutti gli indicatori, ma lievemente migliore rispetto agli ultimi mesi: secondo l'ultimo sondaggio BCE, infatti, la percentuale di imprese che ha avuto un aumento degli interessi sui prestiti è calata al 43% rispetto al 75% dell'ultimo trimestre 2023, mentre gli altri costi di finanziamenti hanno riguardato il 37% delle aziende rispetto al 49% della rilevazione precedente.

Non è un caso, quindi, che in questo scenario continuino a crescere in volumi e popolarità gli strumenti di supply chain finance come emerso dall'ultima edizione dell'omonimo Osservatorio del Politecnico di Milano: dal dynamic discounting all'invoice trading, dal confirming al purchase order finance, sono numerosi gli strumenti di finanziamento alternativi che vanno ad integrarsi con i tradizionali canali di factoring e anticipo fatture bancario per favorire l'accesso alla liquidità delle aziende.

Se è ancora presto per fare previsioni di lungo periodo, emerge tuttavia chiaro dai dati come le aziende abbiano imparato rispetto agli anni dell'ultima grande crisi economica ad anticipare i (som)movimenti del mercato del credito tramite una strategia di distribuzione del rischio. Non più dipendenti da una singola banca, le aziende italiane sembrano essere nelle condizioni oggi anche di non dipendere più da un unico canale di finanziamento, tradizionale o innovativo che sia, servendosi a vario titolo di soluzioni complementari – come l’invoice trading online - per far fronte a una domanda di liquidità esplosa con la crescita dei prezzi delle materie prime e le ricorrenti tensioni a cui sono sottoposte le supply chain globali.

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