Cessione del credito
Invoice trading: l’Italia ai primi posti in Europa
Secondo l’ultimo report del Cambridge Center for Alternative Finance il nostro Paese è ai primi posti in Europa per volumi di finanziamento erogati alle imprese tramite invoice trading online.
Luglio 29, 2021
Il settore dell’invoice trading italiano conferma il suo primato in Europa e continua a sostenere le imprese colpite dalla crisi economica: secondo il report del Cambridge Center for Alternative Finance (CCAF) il nostro Paese è ai primi posti in Europa per volumi di acquisto e cessione di crediti commerciali su piattaforme di invoice trading online, come CashMe, con l’obiettivo di fornire un sostegno immediato alle imprese che necessitano di liquidità. L’invoice trading online italiano ha infatti superato i 760 milioni di dollari nel 2020, in crescita dai 709 milioni nel 2019, rispetto ai 462 milioni del Regno Unito e ai 313 milioni della Spagna.
Nove investitori su dieci nell’invoice trading italiano sono investitori istituzionali
A livello europeo, escluso il Regno Unito, l’invoice trading è cresciuto in doppia o tripla cifra anno su anno ininterrottamente dal 2015, passando da “solo” 80 milioni di dollari a 2 miliardi totali nel 2020, con l’81% dei volumi finanziati da investitori istituzionali (il 94% in Italia) rispetto a una media del 77% globale. Sempre a livello globale, il settore dell’invoice trading (Cina esclusa) è passato da 3,6 a 3,8 miliardi di dollari totali, concentrandosi prevalentemente in Europa dove ha continuato a crescere ininterrottamente.
Il mercato della finanza alternativa globale, esclusa la Cina, è cresciuto del 24% anno su anno
In questo contesto, secondo quanto emerge dal report del Cambridge Center for Alternative Finance il mercato della finanza alternativa in senso lato ha saputo adattarsi alle avverse condizioni economiche, continuando a registrare una crescita costante che ha portato il totale dei volumi a superare i 113 miliardi di dollari nel 2020 (in crescita dai 91 miliardi del 2019) in tutto il mondo a eccezione della Cina, dove il mercato è andato incontro a una forte contrazione in seguito a interventi legislativi e chiusure di attività che hanno interessato per lo più il settore delle piattaforme di prestito P2P tra privati.
La finanza alternativa si rivolge prevalentemente a clienti e imprese già bancarizzate
In particolare, i dati elaborati dal team del CCAF su un totale di 703 aziende in tutto il mondo – CashMe inclusa – sottolineano la crescente importanza degli investitori istituzionali per quanto riguarda il volume totale dei finanziamenti erogati, la prevalenza di clienti bancarizzati in luogo dei non bancarizzati o di quelli esclusi dal sistema finanziario tradizionale (a eccezione del settore della microfinanza) e, non da ultimo, la crescita generale dei finanziamenti erogati alle piccole e medie imprese.
La metà dei finanziamenti in tutto il mondo è dedicata alle piccole e medie imprese
Nel dettaglio, i finanziamenti erogati alle PMI sono passati dai 35 miliardi del 2019 agli oltre 53 miliardi nel 2020, e dal 38% al 47% del totale globale: un dato che conferma l’avvenuta maturazione del settore, da strumento “alternativo” e utilizzato prevalentemente dai privati a strumento finanziario “complementare” a quello bancario, in grado di fornire un supporto alle imprese entro tempi certi e in maniera più flessibile grazie all’uso della tecnologia e alla capacità di adattarsi ai bisogni di un mondo in pieno mutamento.
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