Chi siamo
Come funziona
Digital reverse
Vantaggi
Blog
030 8085393
Contattaci
Login
Registrati

Fintech

Imprese e rating a rischio: i consigli di Studio Temporary Manager


Alberto Cerini, partner di Studio Temporary Manager Spa, commenta sul nostro blog i risultati dell’analisi sui bilanci di oltre 70 mila aziende italiane e le misure da prendere nell’immediato contro il peggioramento del rating, con un’attenzione particolare ai nuovi strumenti di finanza alternativa.

Febbraio 18, 2021


I numeri lasciano poco spazio all’interpretazione: quelli elaborati da Studio Temporary Manager Spa sui bilanci depositati presso le Camere di Commercio italiane a fine 2019 ancora meno. Secondo l’analisi, infatti, il 36% delle aziende del nostro Paese presenta un rating a rischio nella fascia di fatturato compresa tra i 5 e i 50 milioni di euro. Otto le regioni in cui le aziende con rating a rischio superano il 40%, non troppo distanti dalle regioni più “virtuose” come Marche (34%), Trentino Alto-Adige (31%) e Veneto (31%), a loro volta caratterizzate da minime variazioni al loro interno (27% a Vicenza, 29% a Belluno le performance migliori).

Il peggioramento del rating in un contesto di normative bancarie sempre più restrittive


Alberto Cerini

Alberto Cerini, partner di Studio Temporary Manager Spa.



“Il rischio maggiore che si profila all’orizzonte è quello di un problema di ripagamento del debito – commenta Alberto Cerini, partner e responsabile corporate turnaround & restructuring di Studio Temporary Manager SpaDurante il 2020 le aziende hanno accumulato debiti con un ridotto orizzonte temporale: i loro stati patrimoniali, appesantiti, andranno a sommarsi a conti economici in peggioramento con un conseguente ulteriore abbassamento del rating. Tutto questo avverrà in contemporanea con un irrigidimento delle normative bancarie, che renderà ancora più difficile l’accesso al credito”.

Studio Temporary Manager Spa, azienda specializzata in riorganizzazione aziendale con un database di 2.000 temporary manager a disposizione delle aziende manifatturiere italiane, ha elaborato in questo difficile contesto un utile “vademecum” per le imprese che dovranno far fronte a crescenti difficoltà nell’onorare i propri impegni finanziari: discontinuità con il passato, ristrutturazione dell’indebitamento, focalizzazione sul proprio core business, gestione dell’azienda “per cassa” e comunicazione efficace sono ai primi posti nella lista di decisioni da prendere nell’immediato da parte di manager e imprenditori.

Trasparenza e strumenti finanziari alternativi per affrontare i problemi in anticipo


Per gestire il rapporto con le controparti finanziarie diventerà fondamentale la trasparenza sui dati - spiega, a questo proposito, Alberto Cerini - Il rapporto con i creditori dovrà essere trasparente e costruttivo nell’ottica di far emergere per tempo i problemi e risolvere le criticità”. Trasparenza che, tuttavia, potrebbe essere solo il primo passo nell’ottica di garantire la continuità di aziende che vedono già oggi le banche farsi indietro, in vista della ormai prossima scadenza delle moratorie sui prestiti alle imprese.

In questo scenario si aprono nuove opportunità per operatori come CashMe – conclude il partner di Studio Temporary Manager – che possono fornire liquidità alle aziende in maniera alternativa rispetto agli istituti di credito tradizionali. Se le banche indietreggiano, serve qualcuno che possa rispondere alle immutate esigenze di finanza da parte delle aziende, tanto più se i bilanci del 2020 non dovessero rivelarsi alla fine peggiori rispetto a quelli del 2019, soprattutto in alcuni settori meno penalizzati di altri dalla crisi”.