Cessione del credito
Green New Deal: sostegni pubblici e finanza alternativa per le aziende
Dal fondo italiano per la ricerca e l’innovazione nella transizione ecologica agli investitori specializzati nell’acquisto di crediti commerciali ESG-compliant: crescono le opportunità di finanziamento per le aziende impegnate nella “rivoluzione verde”.
Decarbonizzazione dell'economia, economia circolare, riduzione dell'uso della plastica, rigenerazione urbana, turismo sostenibile, mitigazione dei rischi del cambiamento climatico: sono questi i sei ambiti di intervento per industrie, agroindustrie, imprese artigiane e specializzate in servizi all'industria o centri di ricerca che possono fare domanda di incentivo per ottenere i contributi previsti dal decreto attuativo del cosiddetto "Green New Deal", anche se non mancano le opzioni a disposizione per ottenere forme di finanziamento alternative al credito bancario per le aziende impegnate in questi settori.
750 milioni di euro in dote dal Fondo italiano per la ricerca e l’innovazione nella transizione ecologica
Dopo oltre due anni di attesa, a partire dalla legge di bilancio 2020 del governo Conte II, è stato infatti firmato il decreto attuativo che fissa a 750 milioni la dote del fondo italiano per la ricerca e innovazione nei settori della transizione ecologica. Di questi, 600 milioni sono destinati alla concessione delle agevolazioni in forma di finanziamento agevolato - a valere sulle risorse del Fondo rotativo per il sostegno alle aziende della CDP - e 150 milioni in contributi a fondo perduto a valere sul Fondo crescita sostenibile, come riportato tra gli altri da un articolo del Sole 24 ore a firma di Carmine Fotina.
I criteri di selezione per i progetti presentati dalle imprese che vogliono ottenere il sostegno del Fondo
I progetti presentati dalle imprese nei sei settori dovranno avere spese e costi ammissibili tra i 30 e i 40 milioni, essere realizzati sul territorio nazionale e avere una durata compresa tra 12 e 36 mesi. Solo così, infatti, potranno accedere tramite la procedura a sportello, mentre per i progetti tra i 10 e 40 milioni è prevista la procedura negoziale, con ulteriori restrizioni per quelli superiori ai 15 e 20 milioni.
L’importanza del sostegno alle PMI per incentivare la partecipazione alla “rivoluzione verde” in atto
Da notare, in tutto questo, che oltre il 60% delle risorse nella fascia 3-10 milioni è stata riservata alle piccole e medie imprese e alle reti di imprese, e una sottoriserva del 25% alle micro e piccole imprese: un importo significativo che conferma come in questa fase di transizione verso la "rivoluzione verde" le policy governative siano impegnate a non lasciare nessuno indietro, offrendo al maggior numero possibile di aziende e operatori la possibilità di partecipare al cambiamento in atto.
Il ruolo della finanza alternativa, complementare ai contributi pubblici e al credito tradizionale
Infine, non va dimenticato che per le aziende attive sul fronte della sostenibilità sono previsti anche altri strumenti e canali di finanziamento non necessariamente legati all'intervento pubblico o all’iniziativa degli istituti di credito: noi di CashMe, in questo senso, ci siamo mossi per tempo e abbiamo da diversi mesi incentivato l'ingresso sulla nostra piattaforma di invoice trading di investitori istituzionali specializzati nel sostegno alle imprese che rispettano i criteri ESG, e che possono in questo modo ottenere più rapidamente e in maniera più flessibile liquidità dalla cessione pro-soluto dei propri crediti commerciali.
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