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Pagamenti alle imprese: la situazione dell’Italia rispetto agli altri Paesi europei


Il confronto tra i tempi di pagamento delle aziende italiane rispetto a quelle dei principali Paesi europei, così come emerge dal XIX studio sui pagamenti di Cribis.

Giugno 13, 2023

Quattro su dieci: è il numero medio di imprese italiane che dichiarano di ricevere pagamenti puntuali al termine del primo trimestre 2023, in lieve peggioramento rispetto al trimestre precedente (40,8% vs 40,9%) ma in netto miglioramento rispetto all'ultimo trimestre di un anno fa quando erano al 38,5% del totale. Crescono, seppur di poco, i ritardi superiori ai 30 giorni, attestati al 9,5% del totale.

Sono questi i dati principali che emergono dalla XIX edizione dello Studio Pagamenti di Cribis, realizzato con il contributo del partner Dun & Bradstreet e presentato alcuni giorni fa a Milano nel corso di un evento in collaborazione con il Corriere della Sera, e che dimostrano quello che è già da tempo un fenomeno consolidato: Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto si confermano le regioni con la maggior percentuale di pagamenti regolari (oltre il 48%), mentre Sicilia e Calabria si attestano in fondo alla classifica.

Tra i vari settori oggetto di indagine emerge come le imprese che denunciano i maggiori ritardi nei pagamenti siano quelle del settore trasporti, con una crescita dell'8,2% rispetto al trimestre precedente e addirittura del 54% rispetto alla fine del 2022 per le fatture saldate oltre i 30 giorni di attesa. Al secondo posto si collocano le industrie chimiche e della ceramica, mentre Grande Distribuzione, Distribuzione Organizzata, Energy & Telco sono i settori dove le aziende hanno visto una riduzione di oltre il 20% dei ritardi più gravi, recuperando ampiamente il gap generato dalla crisi pandemica ed economica.

A un livello più ampio, spiace constare come l'Italia rimanga ampiamente indietro rispetto alle performance degli altri Paesi avanzati: a fronte di una puntualità del 40% di quelle italiane, le imprese francesi e spagnole dichiarano percentuali vicine al 50% mentre al primo posto in termini di rapidità di incasso si collocano Danimarca con il 91%, seguita da Polonia, Ungheria e Olanda con oltre il 70% di pagamenti puntuali. Spicca, in questo scenario, il caso portoghese, dove l'incremento dei pagamenti puntuali rispetto alla fine del 2021 è stato dell'ordine del 20%: segnale che importanti progressi possono essere raggiunti su questo fronte, soprattutto in un momento in cui inflazione e aumento dei costi di finanziamento impongono alle aziende una maggiore prudenza nella gestione dei flussi di cassa e nelle modalità di accesso alla liquidità.



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