Milano, ma non solo: il fintech è sempre più vicino alle PMI

Erano poco più di una decina nel 2011, sono diventate 345 nel 2020: è il numero di startup fintech operative nel nostro Paese secondo una ricerca di EY e Fintech District. Di queste, oltre la metà sono concentrate a Milano: il capoluogo lombardo, sede di importanti istituzioni come lo stesso Fintech District e di eventi come il Fintech Summit, è ormai riconosciuto da più parti come la “capitale” del fintech in Italia.

Il fintech, tuttavia, non è solo Milano: i suoi servizi si rivolgono idealmente alla popolazione e alle aziende dell’intero Paese, in un contesto in cui le startup fintech crescono e si consolidano rapidamente proprio in quei territori in cui la presenza bancaria – dal punto di vista delle filiali – è andata riducendosi nel corso degli ultimi anni, secondo quanto emerge da una ricerca della Banca dei Regolamenti Internazionali.

In questo contesto, noi di CashMe abbiamo deciso fin dagli esordi della nostra piattaforma di invoice trading di non focalizzarci esclusivamente sul canale digitale: grazie all’integrazione nel Gruppo Finservice, conclusasi con successo nel 2019, siamo presenti su tutto il territorio attraverso una fitta rete di consulenti specializzati che accompagnano il cliente in tutte le fasi del processo di cessione dei crediti sulla nostra piattaforma online, con incontri frequenti di persona presso la sede delle aziende stesse.

Questa complementarità di canale digitale e presenza sul territorio extra-metropolitano non è venuta meno nel corso del “lockdown”, e non verrà meno neppure nei prossimi mesi: manterremmo sempre una linea di comunicazione diretta tra le aziende e i singoli consulenti dedicati, attraverso incontri di persona in sede - nel rispetto di tutte le norme di sicurezza - oppure servendoci delle più moderne tecnologie di videoconference in diretta streaming. Perché il fintech, secondo noi, esprime il suo massimo potenziale quando serve realmente i bisogni di tutti: di chi opera a Milano, al centro dell’innovazione tecnologica e digitale, come di chi contribuisce alla crescita del sistema Paese a partire dalle sue provincie più remote.