Fintech
Cresce ancora il fintech italiano: tutti i numeri del 2024
I dati dell’Osservatorio Fintech & Insurtech del Politecnico di Milano fotografano un settore che continua la sua crescita e consolidamento, puntando sempre più sulle nuove tecnologie.
Il fintech italiano torna a crescere, e lo fa gettando le basi per un 2025 che potrebbe rivelare ben più di una sorpresa in senso positivo.
A fine 2024, sono quasi 600 le startup registrate, in lievissimo calo rispetto alle 622 del 2023, per un totale di 250 milioni di euro di investimenti totali rivolti al 20% del totale delle aziende attive, in crescita rispetto ai 174 milioni del 2023. A trainare la crescita e l’interesse sono tecnologie consolidate, come le API (adottate dal 70% delle startup), l’intelligenza artificiale (43% del totale) e la Generative AI (26%).
Business angel e venture capital guidano gli investimenti, anche se quasi la metà delle aziende dichiara di essere tuttora alla ricerca del partner ideale con cui avviare un percorso di crescita. Solo una su dieci, infatti, ha già identificato gli investitori per il prossimo round (prevalentemente di livello Seed o Series A).
Le startup fintech italiane, quando investono, lo fanno ancora principalmente per perfezionare e sviluppare il proprio prodotto, mentre sembrano tuttora in secondo piano gli investimenti legati alla crescita internazionale e alla diversificazione della clientela.
Nonostante questi oggettivi elementi di debolezza, e che in parte connotano un settore ancora in gran parte in fase di consolidamento, va sottolineato come non manchino ad oggi gli elementi positivi per il 2025.
Secondo i dati elaborati dai ricercatori, infatti, per il secondo anno consecutivo i ricavi mediani crescono facendo segnare un +29%, con una previsione di circa mezzo milione di euro nel corso del 2024. Migliora la profittabilità, con il 44% delle startup che dichiara il break-even entro fine anno, e crescono le assunzioni di personale, con il 76% delle aziende attivamente impegnate in scouting e selezione per le aree di marketing e ricerca e sviluppo.
Aziende e banche si confermano infine come la tipologia di clienti più diffusa, confermando la metamorfosi di un settore e di aziende che da “fintech” si presentano sempre più come “techfin”, in un ruolo da complementari delle banche e intermediari finanziari che, forse, non va poi così stretto.