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PMI e passaggio generazionale: solo una su dieci ce la fa


Secondo uno studio di Livolsi&Partners solo l'8% delle piccole e medie imprese italiane riesce a concludere con successo il passaggio generazionale alla guida dell'azienda di famiglia, mentre una percentuale maggiore opta per l’M&A e la quotazione in borsa.

Gennaio 27, 2022

Otto imprese ogni cento: è la percentuale di PMI che secondo uno studio di Livolsi&Partners, esperti di consulenza aziendale e finanziaria, riuscirebbe a oltrepassare indenne l'appuntamento con il passaggio di testimone dal fondatore o dal team di fondatori alla generazione successiva. Nel doppio dei casi, tuttavia, le aziende prese in esame andrebbero incontro a una liquidazione (16% del totale) tanto definitiva quanto probabilmente evitabile, soprattutto alla luce delle soluzioni oggi a disposizione degli imprenditori.

Le aziende che sopravvivono al passaggio generazionale sono quelle che si preparano per tempo

Lo studio, ripreso tra gli altri da Teleborsa, sottolinea infatti come nella maggior parte dei casi la sopravvivenza delle aziende oltre la generazione dei fondatori non sia affatto una conseguenza del caso, né tantomeno di scelte fatte all’ultimo minuto: oltre il 50% delle imprese continuerebbe a operare tramite operazioni di merger&acquisition, mentre nel 23% dei casi rimanenti le imprese andrebbero incontro alla quotazione in borsa. Un’opzione, sottolineano gli autori dello studio, tanto più probabile quanto più l'azienda da tempo viene guidata da sapienti mani "esterne".

Difficoltà economiche e finanziarie e burocratiche tra gli ostacoli maggiori al passaggio generazionale

In alternativa, affinché il destino dell'azienda venga affidato interamente alle mani degli eredi naturali del fondatore, è importante inserire per tempo questi ultimi all'interno dei team di lavoro, e anticipare l'insorgere di problemi che uno studio di Confartigianato ha identificato essere i più ricorrenti sulla strada del passaggio generazionale: difficoltà burocratiche, legislative e fiscali, il trasferimento di competenze verso clienti e fornitori e difficoltà di ordine economico e finanziario, oltre ovviamente all’assenza di eredi naturali diretti che può essere solo in parte compensata con la cooptazione di altre figure familiari.

Obiettivo: individuare interlocutori che sappiano riconoscere il giusto valore economico

L'obiettivo, sia che si tratti di passaggio generazionale vero e proprio sia che si tratti di M&A, è sempre quello della sopravvivenza a lungo termine di un'idea imprenditoriale e delle persone che hanno contribuito al suo successo. In questo senso, il managing partner di Livolsi &PArtners, Massimo Bersani, sottolinea come sia "necessario trovare la soluzione adeguata alle esigenze degli imprenditori, cercando di individuare fondi di private equity od organizzazioni industriali che sappiano riconoscere il giusto valore economico delle aziende, anche in termini di competenze umane presenti nelle medesime". Un riconoscimento, quello del “giusto valore”, a cui il mondo finanziario e fintech è chiamato a prestare grande attenzione, soprattutto ora che il venir meno di garanzie pubbliche al credito rischia di mettere in difficoltà più di un’azienda “sana” ma impegnata in un difficile percorso di transizione dal vecchio al nuovo, da una generazione all’altra.

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