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Fintech

Fintech e banche: crescono le occasioni per collaborare insieme a servizio dei clienti


Numeri e considerazioni sparse dall'evento "Fintech Day", organizzato dal Sole 24 Ore in collaborazione con H-Farm College e con la presenza dell'Osservatorio Fintech & Insurtech del Politecnico di Milano, che fotografa bene lo stato di avanzamento del settore nel nostro Paese e del suo rapporto sempre più stretto con le istituzioni finanziarie tradizionali.

Ottobre 31, 2022

Più 13% anno su anno, più 900 milioni di euro di raccolta di finanziamenti tra equity e debito: sono questi i numeri del settore fintech italiano nella prima parte del 2022 secondo quanto è emerso nel corso dell'evento "Fintech Day" organizzato dal Sole 24 Ore in collaborazione con H-Farm College, con la partecipazione dell'Osservatorio Fintech & Insurtech del Politecnico di Milano.

Nel corso dell'evento, il direttore scientifico dell'osservatorio Marco Giorgino ha posto particolare enfasi sul rapporto tra banche e fintech, o tra "incumbent" e nuove aziende del settore, stressando in particolar modo l'impegno dei player bancari sul fronte della sostenibilità e dell'innovazione digitale, mentre non si fermano le iniziative di collaborazione tra due mondi solo apparentemente agli opposti.

In un contesto globale caratterizzato da un temporaneo rallentamento degli investimenti, il settore fintech italiano sembra quindi andare in decisa controtendenza sia in termini di crescita delle aziende sia in termini di investimenti stessi, seppur non va dimenticato che ancora oggi i volumi del nostro ecosistema siano ampiamente inferiori rispetto a quelli degli altri Paesi altrettanto avanzati.

La vera novità di quest'anno, secondo quanto emerso nel corso dell'evento, sembra essere la "vera condivisione" dei processi tra tutti gli attori in gioco: banche, startup, enti regolatori e clienti finali, descritti a più riprese come i principali fautori della "decisiva virata sui servizi digitali". Dall'accesso al credito delle PMI ai pagamenti digitali, quindi, sono gli utenti stessi a chiedere servizi migliori, più innovativi, e una maggiore collaborazione tra chi è in grado di svilupparli e chi è in grado di distribuirli al grande pubblico.

"La sfida principale di oggi - ha affermato Silvia Attanasio, responsabile innovazione di ABI, voce interessata del dibattito in corso e da sempre in prima linea per promuovere l'innovazione in ambito bancario - è quella di costruire un ponte tra la finanza tradizionale e quella digitale, nel segno di una maggiore sicurezza e privacy per i consumatori". Un augurio che noi di CashMe facciamo nostro, con la consapevolezza che per servire al meglio il cliente banche e fintech debbano collaborare insieme fino a diventare "complementari", anziché concorrenti, le une alle altre.