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Finanza alternativa e PMI: le previsioni di 5 leader del fintech


Conoscenza degli strumenti a disposizione, rapporto diretto con il cliente e disintermediazione sono solo alcune tra le sfide future su cui le piattaforme di finanza alternativa potranno coinvolgere maggiormente le PMI, nelle parole di cinque leader del fintech nazionale e globale.

Luglio 22, 2016


Da 11,4 a 36,5 miliardi di dollari: di tanto è cresciuto nel corso degli ultimi due anni il volume totale delle transazioni online attraverso oltre 250 piattaforme di finanza alternativa nel continente americano.

Il dato, elaborato dall’ultimo report dedicato alla finanza alternativa del Cambridge Center for Alternative Finance, è una misura attendibile del tasso di crescita del settore della finanza alternativa e del suo ruolo nel sostegno a quei soggetti particolarmente vulnerabili o esclusi dal sistema bancario dei finanziamenti, quali micro e piccole e medie imprese, donne (per i Paesi dell’America Latina e della regione caraibica), e quanti scontano gli effetti di un penalizzante profilo di rischio.


Finanza alternativa e PMI


La crescita dei volumi transitati su piattaforme di finanza alternativa attive nel continente americano tra il 2013 e il 2015 (Fonte: Cambridge Center for Alternative Finance)


 

Il modello della ‘Universal Bank’, cioè della banca che è rivolta a tutti e che fa tutto, non sarà più l’unico disponibile – ha recentemente dichiarato Roberto Ferrari, Direttore Generale di CheBanca! e autore del libro L’era del Fintech in un’intervista per Osservatorio Finanziario –  La finanza alternativa e le piattaforme di equity crowdfunding disintermediano e riducono le distanze, mettendo direttamente in comunicazione chi ha bisogno di avere investimenti con chi ha bisogno, invece, di fare investimenti”.


Roberto Ferrari fa parte del ristretto club delle 40 Fintech Power People 2016, una lista redatta da Financial News e Wall Street Journal che racchiude i massimi esperti europei di innovazione nel settore finanziario.


Insieme a Ferrari, molti degli appartenenti a questo club si sono spesi più volte, in passato, sulle opportunità che la finanza alternativa offre al mondo delle PMI.


Tra questi vi è anche Samir Desai, co-founder di Funding Circle, uno dei più importanti marketplace di prestiti p2p nel Regno Unito.


Come per Ferrari anche per Desai l’attrattività maggiore della finanza alternativa consiste nella disintermediazione: processo spiegato dal giovane founder per analogia con il successo di altre piattaforme hi-tech di massa.


Al posto di vendere ai consumatori, eBay ha aiutato a connettere migliaia di persone attraverso il mondo a entrare in contatto direttamente tra loro – ha dichiarato Samir Desai in un’intervista a WiredSuccede lo stesso con i marketplace finanziari. Più ci sono degli investitori che prestano denaro alle imprese, più ne arriveranno: è un circolo virtuoso. Non siamo esposti direttamente al rischio, ci limitiamo a mettere in contatto debitori e creditori”.


Aamar Aslam, 25enne fondatore e CEO della piattaforma Funding Invoice e a sua volta inserito nella lista dei 40 “Power People”, si è invece speso in più di un’occasione per sottolineare il rapporto umano e diretto che sussiste tra utilizzatori delle piattaforme fintech di finanza alternativa e chi gestisce queste ultime.


 “Alcune aziende non provano nemmeno a rivolgersi alle banche semplicemente perché preferiscono avere a che fare con un team ristretto, mentre in banca non si ha sempre a che fare con lo stesso responsabile – ha dichiarato Aamar Aslam in un’intervista rilasciata nel corso della FintechWeek2016 -  Se sei un imprenditore che si rivolge alle startup di finanza alternativa sai sempre con chi parlare quando hai un problema”.


Se il rapporto umano non viene mai meno, nondimeno non condiziona più come in passato l’effettivo svolgersi del servizio. “Applicando i principi di un settore come quello del p2p lending nel mondo dei prestiti agli individui e alle piccole e medie imprese – ricorda infatti in un’intervista per FinTech Profile Christian Faes, co-founder di Lendinvest – abbiamo l’opportunità unica di rivoluzionare un settore tradizionalmente offline, lento e totalmente dipendente dall’intervento umano per quanto riguarda la finalizzazione delle operazioni”.


Una voce fuori dal ristretto club dei 40 Power People, ma parimenti autorevole, è quella di Keith Morgan, CEO della British Business Bank. Secondo quanto dichiarato a un’intervista per smeweb.com, il punto d’incontro tra finanza alternativa e PMI dipenderà in gran parte dall’accesso di queste ultime all’informazione: “siamo ancora in una fase storica in cui quanto più la tua impresa è piccola e quanto più sono ambiziosi i tuoi progetti di sviluppo, tanto meno avrai possibilità di ottenere il finanziamento desiderato. Le PMI dovrebbero essere messe nelle condizioni di avere maggiore consapevolezza circa le opzioni di finanziamento alternativo”.