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Le PMI italiane tra opportunità digitali e difficoltà sistemiche
Le PMI italiane trainano la ripresa economica e si preparano alla trasformazione digitale, ma sul comparto pesano ancora mancanza di credito, ritardi nei pagamenti e burocrazia.
Luglio 31, 2017
Le PMI italiane sono state colpite duramente dalla crisi economica che ha attanagliato l’ultimo decennio, eppure continuano a rivestire il ruolo di ossatura dell’economia italiana e sono anzi le prime a trainarne la ripresa. Come avevamo raccontato qualche tempo fa, negli ultimi due anni, le piccole e medie imprese del nostro Paese hanno visto crescere occupazione, redditività e solvibilità e l’anno in corso dovrebbe finalmente vedere il ritorno anche della produttività.
Uno snodo chiave ai fini della crescita è quello della trasformazione digitale, la cosiddetta industria 4.0. La digitalizzazione è infatti fondamentale per recuperare competitività sia sul mercato nazionale sia nel panorama estero e consente di portare anche numerosi vantaggi in termini di risparmio legato alla dematerializzazione e all’automazione. Non sorprende quindi che sia sostenuta anche dallo Stato, con il Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE) che ha recentemente stanziato dei fondi proprio per incentivarla tra le PMI.
Sebbene l’Italia sia partita in ritardo rispetto alle economie più avanzate del Nord Europa e sia ancora presente un gap sotto questo punto di vista, ci sono segnali incoraggianti: ad oggi, sono 7.400 le startup innovative italiane iscritte all’apposita sezione del Registro delle Imprese, di cui ben 514 nate tra marzo e giugno. Secondo uno studio realizzato da TAG Innovation School insieme a Cisco Italia e Intesa Sanpaolo, svolto analizzando un campione di 550 aziende italiane, emerge che le PMI italiane sono pronte per affrontare l’impatto con l’industria 4.0 in base a tre vie principali di azione: puntare sui big data, stringere partnership con le start up e ricorrere in modo sempre più imprescindibile allo strumento dell’e-commerce.
Digital Transformation e PMI italiane nel 2017: Fonte TAG Innovation School
Inoltre, le imprese italiane sono ben consapevoli che, in un’ottica di medio termine, dovranno pensare di affidarsi a professionisti del settore digitale in grado di guidare, per loro, questo processo di allineamento al digitale e all’innovazione. Tra i principali punti di forza dell’industria 4.0 riconosciuti dalle PMI italiane, figurano il miglioramento dell’organizzazione aziendale e dei rapporti con i propri clienti che dovranno divenire sempre più smart, attenti alle contingenze e “customer centric”. Solo se accetteranno la sfida del cambiamento, intravedendone una preziosa risorsa, le PMI italiane potranno cavalcare l’era dell’innovazione digitale e rimanere competitive sui mercati.
Nonostante la crisi del 2016 abbia portato molte delle piccole realtà imprenditoriali italiane al collasso, queste sono state spinte a capitalizzarsi di più per far fronte al venir meno dei crediti concessi dalle banche, e ciò ha permesso una ripresa progressiva della loro situazione economica con un assottigliamento importante dell’indebitamento netto. Situazione che, di pari passo con la trasformazione digitale, fa sperare in risultati futuri più che positivi per il comparto imprenditoriale italiano.
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