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Anticipo fatture: cosa cambia dalla banca al fintech
Secondo gli ultimi dati del Politecnico, in Italia il settore dell’anticipo fatture online è cresciuto del 91% in un anno grazie a un servizio nettamente migliore rispetto a quello bancario e tradizionale.
Dicembre 2, 2019
L’unico settore in Italia che tiene il passo con l’evoluzione della finanza digitale e alternativa nel resto del mondo è oggi quello dell’anticipo fatture online, meglio conosciuto come “invoice trading”.
A confermarlo sono i dati del Politecnico di Milano (“La finanza alternativa per le PMI in Italia”, 2° quaderno di ricerca) secondo cui le PMI hanno potuto ottenere quasi un miliardo di euro di liquidità extra grazie alle piattaforme di anticipo fatture online, come CashMe.
Il mercato dell’anticipo fatture online vale oggi in Italia un terzo dei volumi d’affari complessivi della finanza alternativa, ovvero quell’insieme di servizi finanziari digitali che si pongono come concorrenti o complementari rispetto al tradizionale business bancario.
Rispetto ad altri settori della finanza alternativa come l’equity crowdfunding o il p2p lending, ancora ampiamente sotto le stime di crescita se paragonati con quanto avviene a livello europeo e mondiale, quello dell’anticipo fatture online è un business solido e ormai consolidato.
L’anticipo fatture con il fintech: meno attese, più risparmio
Il sorpasso in corso del fintech sulle banche viene da lontano. Da ben prima che si iniziasse a parlare di innovazione tecnologica in ambito finanziario: dalla fine del secolo scorso, con l’avvio delle regole di Basilea si fa strada il concetto di “rating” per l’affidamento creditizio alle imprese da parte dei soggetti bancari.
Da allora, l’anticipo fatture in ambito bancario è vincolato alla valutazione del merito creditizio dell’impresa che emette la fattura stessa. Un apparente controsenso, che fa sì che PMI e imprese in crisi di liquidità possano vedersi rifiutare l’anticipo fatture proprio nel momento in cui la cessione di crediti commerciali diventa una scelta quasi obbligata.
In questo senso, il successo delle nuove piattaforme fintech si basa su una radicale innovazione rispetto alle modalità operative bancarie: oltre a ridurre considerevolmente i tempi di attesa (fino a un minimo di due giorni) e rendere più trasparenti le commissioni per l’impresa che cede la fattura, a essere valutato è quasi unicamente il “rating” e la solvibilità dell’impresa a cui la fattura è intestata, ovvero il debitore ceduto.
Risparmio, trasparenza, accessibilità: sono questi i vantaggi competitivi delle fintech rispetto alle banche, vantaggi che il mercato ha dimostrato di saper riconoscere e apprezzare per tempo: secondo il Politecnico, la crescita dei volumi nell’invoice trading dal 2018 al 2019 ha raggiunto ormai percentuali in tripla cifra (+91%) e non accenna a rallentare la sua corsa.
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