Blog , Fintech
Fintech: più educazione, regole e partnership per crescere in Italia
L’analisi di Mattia Ciprian, co-fondatore e presidente di modefinance: “più partnership, educazione finanziaria e sandbox per agevolare lo sviluppo del fintech in Italia”.
Febbraio 27, 2020

Ogni crisi è un’opportunità: la pensa così Mattia Ciprian, presidente e co-fondatore di modefinance, prima agenzia di rating fintech in Italia e in Europa per imprese e banche, intervistato per il blog di CashMe. “A fronte di un’evoluzione del sistema tradizionale, con conseguente diminuzione dell’assunzione di rischio – dichiara Ciprian – è aumentato il ricorso ai minibond e soluzioni fintech di crowdfunding, crowdinvesting, factoring e invoice trading per rispondere alle esigenze di liquidità e credito da parte del tessuto imprenditoriale italiano”.
Calano i prestiti bancari, cresce la domanda di finanza alternativa
Secondo i dati elaborati dall’osservatorio di Credito Confesercenti, sui dati della Banca d’Italia, a giugno 2019 i prestiti bancari alle imprese non finanziarie sono diminuiti di 45 miliardi rispetto all’anno precedente (-6,4% in 12 mesi). Contrazione a cui ha fatto seguito un ricorso a fonti alternative di credito, rese accessibili da soluzioni fintech. “Recenti studi – commenta Ciprian - dimostrano come tutti i flussi di finanziamento siano in aumento, trainati fortemente da private equity, dal lending e dall’invoice trading, con spazi di crescita futura decisamente ampi”.
Tra i canali di finanza alternativa a maggior tasso di crescita, con volumi che sfiorano il miliardo di euro, emerge l’invoice trading. “L’anticipo fatture online conserva ancora ampia marginalità di sviluppo: basti pensare che, a Giugno 2019, l’ammontare delle fatture cedute segnava un +90% rispetto all’anno precedente”. Velocità di risposta al cliente, comodità e facilità di utilizzo sono tra i motivi all’origine del successo di forme di finanza alternativa come l’invoice trading, secondo Ciprian, e che lo rendono appetibile anche ai soggetti meno propensi all’adozione di soluzioni tecnologiche.
Il futuro del fintech secondo Mattia Ciprian
La strada da fare, tuttavia, è ancora lunga. Secondo il Politecnico, a dicembre 2018 la percentuale di mercato del supply chain finance non servito dagli intermediari tradizionali e non ancora raggiunto dalle fintech ammontava al 70% su un totale di 465 miliardi di euro “Vuoi per la scarsa formazione in merito, vuoi per la difficoltà a modificare il proprio status quo, le regole interne di gestione dell’impresa, in Italia più forti che altrove – commenta Ciprian - le soluzioni fintech occupano ancora una fetta minoritaria del mercato ma comunque in rapida espansione”.
La comunicazione, che spesso assume i tratti di una vera e propria eduzione all’uso consapevole delle nuove tecnologie, la creazione di “sandbox” regolamentate, entro cui lavorare per favorire lo nascita di soluzioni sempre più all’avanguardia, e le partnership tra intermediari tradizionali e startup sono le premesse fondamentali di qualsiasi ulteriore sviluppo del settore. “La partnership tra fintech e banche, soggetti tra loro complementari – conclude il co-fondatore di modefinance – è ad oggi il percorso più efficace per sostenere al meglio il sistema produttivo delle imprese italiane”.
CERCA
Articoli recenti
Le categorie
Gli articoli più letti sul CashMe Blog
Febbraio 28, 2022
Reverse factoring: l’esempio di CashMe Digital Reverse per Gencos 110
Dicembre 6, 2019
Gruppo CMS: con CashMe bastano due giorni per un anticipo fatture
Gennaio 10, 2017
Cessione dei crediti: anticipo fatture e factoring a confronto