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I cinque ostacoli del passaggio generazionale nelle PMI


Una interessante analisi del centro studi di Confartigianato Piemonte pone in evidenza le principali difficoltà, non solo di origine burocratiche, che incontrano le piccole e medie imprese italiane nel passaggio generazionale.

Maggio 14, 2021


Il focus sono le imprese artigiane, nello specifico del Piemonte, ma la loro realtà quotidiana è con ogni probabilità la stessa di tante altre piccole e medie imprese italiane costrette ad affrontare da sole il delicatissimo momento del passaggio generazionale tra fondatori ed eredi o dipendenti dell'azienda stessa. Secondo uno studio di Confartigianato Piemonte, infatti, almeno una PMI su cinque si è trovata o si troverà nelle condizioni di passare il testimone della proprietà dell'azienda nel decennio compreso tra l'ultima crisi economica e la (auspicata) fine di quella attuale.

I rischi e gli ostacoli del passaggio generazionale in Italia


In un contesto in cui oltre la metà dei proprietari d'azienda ha più di 60 anni, e oltre un terzo ha più di 50 anni, la crisi economica innescata dalla pandemia tuttora in corso rischia tuttavia di portare ben più di un imprenditore a rinunciare a compiere qualsiasi passaggio di testimone: crisi di liquidità, fatturato in discesa, fragilità del tessuto imprenditoriale e chiusure forzate sono le motivazioni che potrebbero determinare la chiusura anticipata o la messa in liquidazione di intere aziende senza alcuna possibilità di futuro.

Per gli imprenditori intenzionati a resistere, e a individuare anzitempo un possibile erede tra i parenti o tra i dipendenti più virtuosi, altri ostacoli sono destinati ad apparire lungo il cammino: tra questi, i cinque più importanti risultano essere l'assenza di eredi naturali (nel 19% dei casi), le difficoltà burocratiche, legislative o fiscali (nel 17% dei casi), le difficoltà economiche e finanziarie (14%), la difficoltà di trasferire competenze o contatti con i clienti e i fornitori (12%) e non da ultimo i conflitti familiari (3%).

In nove casi su dieci il passaggio generazionale avviene all'interno della stessa famiglia


Conflitti familiari e assenza di eredi, tuttavia, non sembrano aver influito più di tanto verso quella che è una caratteristica tipicamente italiana e non solo regionale nell’ambito del passaggio generazionale: la tendenza, in sintesi, a realizzare attraverso il passaggio un mantenimento e rafforzamento del controllo dell'impresa da parte della famiglia proprietaria (nel 91% dei passaggi generazionali compiuti tra il 2013 e il 2019), mentre solo nel 5% dei casi il passaggio ha portato a una diminuzione del ruolo della famiglia del fondatore dell'azienda e solo nel 3% dei casi quest'ultima è passata a un'altra proprietà.

Le soluzioni a un fenomeno così complesso non sono mai semplici, ma da Confartigianato arrivano alcune indicazioni utili al fine di non disperdere il grande patrimonio di professionalità e il know-how accumulato nel corso degli anni: azioni di accompagnamento e assistenza da parte delle istituzioni, incentivi fiscali e azioni mirate per aiutare le giovani generazioni e i dipendenti stessi a subentrare al comando prima del tempo, nel contesto di un più ampio patto di continuità aziendale che mai come in questi mesi potrebbe determinare la sopravvivenza di intere economie locali.